giovedì 3 aprile 2014

Capitan America, Il Soldato D'Inverno

Eccoci qua, il cinema gremito, pronti per un altro film sui super eroi, film che si intrecciano tra di loro, che non rispettano i dettagli dei fumetti, ma che non ci toccano molto o perché quel fumetto non lo seguiamo o perché il risultato finale è decismante convincente.
Il caso Di capitan America è particolare, è un Super... Soldato, il primo ed unico della sua generazione, un odierno paladino della giustizia, senza macchia e senza paura, senso del sacrificio per una causa più grande e disposto a tutto per quello in cui crede.
Il primo film mi aveva colpito particolarmente, un ragazzo magrolino, smunto e senza forza fisica che si faceva strada in un mondo dove la forza contava ancora parecchio.

La sua integrità era pressocché inattaccabile, ha sempre combattuto per ciò che è giusto e per questo è stato scelto per diventare il super soldato.

Ma il passato è passato, il nostro amico si risveglia ai giorni nostri in un mondo che non gli appartiene e che non capisce, dove la tecnologia è mille volte superiore, dove il giusto è sbagliato sono sfumature dello stesso colore e dove tutto ciò che conosce è andato perduto.
Nel film dei vendicatori lo vediamo collaborare e trovare spazio in questo mondo e in questo film?

L'ironia è la cosa principale, uomini che affrontano missioni pericolose ma così alla loro portata che si permettono di scherzare e parlare di tutt'altro. Scherzi su capacità e incontri e battute di alto livello per tutto il film.

Il Capitano è direttamente intrecciato con lo SHIELD e tutto il suo universo, la cosa non gli piace ma non si tira indietro, il film è introspettivo, un uomo che non ha più nulla oltre al suo lavoro, che non sa cosa è accaduto negli ultimi anni e che vorrebbe capire da dove deve ricominciare a farsi una vita.

Questo suo esame mentale, la ricerca di amici e compagni di vita è una parte molto bella che fa da contorno alla trama principale che ci porta in mezzo a tradimenti, esplosioni e rivelazioni micidiali.
In tutto questo il soldato d'inverno si impone come gran cattivo... Non come lo intendo io, diciamo gran avversario, potenzialità immense senza moralità a fermarlo. Va da sé che lo scontro è spettacolare e che le tempistiche sono perfette. La colonna sonora è azzeccata e il film scorre velocemente nonostante la sua lunghezza.

Non sono un fun del fumetto, quindi non so dirvi le inesattezze, ma vi parlo da fun dei film Marvel, Capitan America Merita parecchio. Se ne avete la possibilità non fatevelo scappare l'audio del cinema merita sempre!!

Nell'attesa vi auguro una buona giornata e un'ottima birra!


martedì 19 novembre 2013

Parliamo del Mondo di Tenebra...


 
Giusto ieri gli amici di Gamers'R'us hanno fatto una live sul mondo di tenebra, la cosa mi ha fatto notare di non averne ancora parlato, ed eccoci qui.

Il titolo è evocativo, un mondo di oscurità, descritto come il nostro stesso mondo, ma con una differenza molto forte, i mostri esistono davvero, il giorno sembra tutto sicuro, ma la corruzione dilaga e la cattiveria impera. La notte le cose sono anche peggio, camminare da soli per le strade della grande mela non è bello come nella realtà, il vicolo sbagliato può essere fatale.

 Si sentono sussurri, mani si muovono nelle ombre, girando per strada sei sicuro, o quasi, che ti stiano seguendo e che qualcuno ti voglia morto per terra.

L'essere umano è succube dei poteri forti, se si muove fuori dalla matrice viene visto e sarà sicuramente preso di mira.



Ma cosa si cela nell'ombra?

Tutto.

Fare una festa con gli amici in una casa vecchia e abbandonata potrebbe non far sopravvivere nessuno, si inizia così
"hei amico hai sentito?" "no, che cosa?" "senti qui!" - rumori di donne lussuriose che stanno avendo un rapporto sessuale e che sembra gradire parecchio arriva dalla stanza accanto. I ragazzi, già brilli e strafatti, decidono di avventurarsi nella stanza e andare a spiare chi dei loro amici si sia appartato così.
Salite le scale i rumori aumentano, i gridolini di piacere aumentano la curiosità e una leggera brezza che viene non si sa da dove apre un po' la porta interessata.
I ragazzi si danno colpetti con i gomiti e fanno risatine assaparando la scena che verrà.


La sorpresa è tanta, la stanza è vuota, i rumori sono cessati, ma i ragazzi entrano nella stanza per cercare...

Slamp!

la porta si chiude, nessun rumore esce dalla stanza, di quei ragazzi non si saprà mai più niente.

______________________________________________________________________

Il mondo di tenebra offre molte possibilità, l'esistenza stessa dei fantasmi dei vampiri e dei lupi rende il gioco affascinante anche se deve essere preso con la chiave giusta, va bene il gradimento, ma parliamo sempre di giochi a sfondo Horror, di conseguenza il Vampiro è colpito da una maledizione immensa che gli nega la vista del sole e fa sì che egli si cibi del sangue, ne sottolinea la forza e come esso diventi un parassita della vita altrui.

L'altra faccia della medaglia è che quello stesso sangue rappresenta una fonte di potere estremo, con il passare del tempo egli impara le vie del sangue attraverso la disciplina. Impara a sviluppare il sangue in forza, resistenza, velocità, ma anche per ammaliare, per oscurarsi alla vista ecc ecc. Qui in molti si perdono, il potere da alla testa e può portare facilmente a perdere di vista la maledizione.

Il dissidio interiore del cainita è costante, non è più umano, per sopravvivere vi si mischia, ma è come un pastore in mezzo agli animali, il suo vero scopo è guidare le pecore e cibersi di esse.

Quando i Vampiri entrano a contatto con gli uomini le cose si fanno drammatiche, un vampiro che crede di fare del bene salvando una persona probabilmente segnerà per sempre la vita della stessa che potrebbe essere toccata dalla follia o portata a razionalizzare e a svelare il grande segreto della loro esistenza, giungendo così alla conclusione di doverla uccidere per il bene comune.

La vita del dannato è solitaria e vuota, egli perpetua la grande maledizione che Dio scagliò contro il primo assassino, Caino. In molti dicono che tutti i vampiri derivino dal suo sangue e che personifichino sfaccettature del suo carattere.

Un vampiro che allo stesso tempo si cala perfettamente nel ruolo del dannato, guarda il lato "positivo" l'eternità è mia, dopo non c'è nulla, io sono Ora e il domani è mio.
La consapevolezza che il tempo non è più un limite ma un fattore da considerare a proprio vantaggio porta trame fitte nella mente, fare una cosa oggi che ci porti beneficio tra tanti anni non sarà un male ma un bene.

Questo tipo di vampiro vede gli umani come animali e gli altri vampiri come ostacoli ai suoi piani e inizia a tessere trame con fili invisibili che si avvinghiano alle non vite di tutti e così perde quel briciolo di umanità che gli resta diventando un pezzo di marmo che cammina. Arriverà lontano ma sarà solo un demone vestito con una pelle umana.

________________________________________________________________________

I lupi, al contrario, sono sempre stati visti come bestie iraconde e irrazionali, non hanno niente di romantico e sono assolutamente da evitere.

La verità si cela nelle pieghe del tempo, i mannari sono protettori di gaia, guidati da luna contro la distruzione e sono per la preservazione della vita e l'eliminazione degli abominii.

Le forze che regolano il loro mondo si stanno sempre più corrompendo e si rivoltano contro la terra stessa, la loro è una crociata che vede una infima possibilità di riuscita, ma ci credono ancora.

Giocare un lupo (argomento da me già trattato) mette la bestia non come una cosa da nascondere e quietare, ma come uno strumento per un bene superiore, la forza della bestia può distruggere e sconfiggere i più forti dei demoni che vagano incontrastati sulla terra e che si aggirino per il regno dell'ombra, ma la forza non è tutto.

L'aspetto focale, diametralmente opposto a quello dei vampiri, è la simbiosi con il branco, da soli sono forti, ma in branco sono implacabili, il loro problema è che il loro mondo diventa sempre più forte e molti lupi stanno impazzendo e si rivoltano contro i loro fratelli veneggiando di aver visto il piano di distruzione e che sia più giusto della salvezza.

I lupi entrano raramente in contatto con gli umana, ma se accade difficilmente l'umano se lo ricorda, nell'immaginnario comune il lupo mannaro rientra nei mostri mitici, vederlo nella realtà porta il cervello a negarne l'esistenza e a cancellarlo completamente, i più forti di spirito potrebbero ricordare, ma anche lì la loro esistenza non dovrà mai venirsi a sapere e la cosa porta tremendamente ad una conclusione con pezzi di carne sparsa per i muri e una coscienza sporca di dolore per le perdite.

I punti deboli dei lupi mannari sono gli affetti, chi ne gioca uno non dovrebbe mai dimenticarlo. La preservazione della specie è tutto, la famiglia è importantissima.

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Il mondo di tenebra è vastissimo, potrei parlarne per giorni e non scalfire più di tanto la sua superficie...

Voi vi siete mai fatti un idea di cosa sia il mondo di tenebra? sarebbe così bello se fosse vero o potreste morire di paura?

Spero che l'articolo vi sia piaciuto. Vi lascio il LINK della live di Gamers'R'Us

Attendo le vostre opinioni e, nel frattempo, Buona Birra a tutti!



lunedì 18 novembre 2013

Fare birra, Che Passione!

Eccoci di nuovo qui a parlare di una delle mie più grandi passioni, La Birra.

Se seguite da un po' il blog avrete di sicuro letto tante storie e articoli che parlavano di tutt'altro, ma la verità è che Parlare della birra mi mette soggezzione, sono un grandissimo appassionato, mi piace la bevo e leggo molto a riguardo, eppure non sono un "tecnico" nel senso classico.

Produrre birra è una magia, la prima volta che vi ho assistito sono rimasto rapito dal procedimento e dal risultato finale, per questo motivo mi ci sono immerso (nel mondo della birra) e non ho intenzione di uscirne. Nella mia carriera ho lavorato presso un Birrificio Artigianale, poi ho fatto birra a casa (con pentole e kit vari) ora, con un grande amico, abbiamo fatto il passo di prendere un impiantino che ci permette di realizzare i nostri piccoli capolavori birreschi.

Cosa rende appassionante fare la birra, a casa o professionalmente? TUTTO:

L'odore del malto d'orzo è molto buono, il calore dell'impianto scalda il cuore, vedere l'acqua che assume quel color ambra dovuto alla saccarificazione ed esprime se stessa tramite degli odori intensi e dolci affascina.

Non sto qui a parlar di procedimenti, di quello ne è pieno Internet, ma di quello che si può provare nel farla da sé e della soddisfazione che c'è nello scirvere la propria ricetta e vedere questa creatura con le bollicine che fa sorridere tutti e rende le persone allegre e compagnone.

La birra è lavorata, più ne prodicete e più è "pesante" ma il peso m'è dolce sapendone il risultato finale.

Passata la parte di saccarificazione si passa al lavaggio delle trebbie, lì gli animi si caricano, il malto bagnato (trebbie esauste) viene filtrato e riutilizzato (volendo) per cucinare di tutto.





Il nostro mosto ora va verso la bollitura, si avvicina il tempo del Luppolo, quest'ingrediente quanto mai conosciuto e sconosciuto ai più, un fiore profumatissimo, dall'odore forte e penetrante, ma, a seconda del tipo, dolce, agrumato, floreale... il Luppolo è importantissimo per la preservazione della birra stessa e par la consistenza della schiuma.
Non tutti ne apprezzano l'odore, ma se vi conquista non troverete odori più buoni al mondo.

La piccola birra bolle e il nostro luppolo iniza a fare effetto, colora la birra, si espande in essa e ne diventa parte integrnate. Come un quadro quasi finito vediamo la tela quasi completa, il disegno prende forma e la birra è finita. Quasi...

La cottura arriva nel suo culmine e poi finisce, ma a seguito procediamo con il raffreddamento, portiamo la birra ad una temperatura adeguata e consona alla fermentazione, a questo punto la mettiamo nel fermentatore e inseriamo il lievito, trasformiamo gli zuccheri in alcool e lasciamo la birra riposare e lavorare da sola per il tempo che riteniamo necessario 10-15 giorni.

Ora è pronta per essere passata in bottiglia, la porzioniamo le diamo ancora un po' di zucchero e facciamo ripartire la fermentazione per la seconda volta, creiamo la carbonica e attendiamo altri 10 giorni prima di assaggiarla e gioirne.







Ditemi voi: non è forse una magia questa? un miracolo della natura?

Chiamatemi romantico,

chiamatemi come meglio credete, ma La birra è Buona Assaggiatela e vedrete!




Buona Birra a tutti!


lunedì 11 novembre 2013

Ode Alla Birra

Recentemente, durante un corso che frequento, è stato chiesto ai partecipanti di scrivere una poesia con le lettere dell'alfabeto italiano dando loro un senso compiuto.
Di seguito vi riporto la mia. Mi ha dato molto gusto scriverla, ed è pertinente con uno dei temi caldi della Locanda... La Birra!!



Adorata Birra Che Dolce E Fragrante Gioisco,
Ha Luppolo Malto,
Non Oso Perder Questa Romantica Schiuma,
Tua,
Una Volta Zelante.

Buona Birra a tutti!!

mercoledì 6 novembre 2013

Pathfinder: Classe Oracolo

E' da un po' che non parlo di Pathfinder, oggi voglio parlarvi dell'oracolo.

La classe dell'oracolo è molto intrigante, spunti narrativi a gogo e sciccherie molto fantasiose.
Come la potremmo definire? uno stregone divino, ma mentre lo stregone viene identificato tramite il sangue che gli scorre nelle vene (draconico, demoniaco, elementale e così via) l'oracolo viene "scelto" da una serie di divinità che gli concedono immensi poteri.

"Quando ero piccolo giocavo sempre vicino mia madre che cucinava, quando mio padre accendeva il fuoco ero sempre lì davanti, le fiamme sono belle, sembrano vive come animali, le lingue di fuoco disegnano cose nell'aria e il potere che mi trasmettono è inebriante. Poche sono le cose che resistono al fuoco. Io sono il fuoco!"

 Questo è un esempio di come un oracolo si sente spinto verso il "mistero" che guiderà la sua vita, nell'esempio si parla del mistero della fiamma, tutto ciò che concede il mistero ha a che fare con il fuoco, tra le cose che mi hanno colpito c'è la magia infuocata: ogni volta che un avversario non passa il tiro salvezza contro un incantesimo di fuoco dell'oracolo esso prende fuoco e subisce livello (dell'oracolo) danni da fuoco per 1d4 round.



Al di là del tecnicismo la classe è intrigante per vari aspetti, insieme al mistero l'oracolo vine colpito da una maledizione, essa lo accompagnerà per il resto della sua vita e ne condizionerà la quotidianetà. Tra le maledizioni proposte c'è la sordità, la claudicanza, la consunzione e l'infestazione (non li ho elencati tutti) già dai nomi si capisce quali saranno le implicazioni primarie, non sentire è una fortissima disabilità nella realtà e non scherza neanche nel gioco, zoppicare porta svantaggi banali, ma giocato bene può essere un forte cruccio del personaggio, ma consunzione implica la decomposizione del corpo, non è mica da ridere, l'infestazione può portare un pg alla pazzia visto che viene seguito da spiriti malevoli che gli fanno dispetti e gli sussurrano cose che potrebbero distrarlo.

Gli oracoli potrebbero vedere le maledizioni come tali e lagnarsene o vergognarsene creando nei pg momenti di ruolo in cui si sentono oppressi e intrappolati in situazioni che non gli appartengono.

Esempio: "non ho chiesto io di avere la possibilità di curare il mondo, non mi interessa essere stata scelta. I miei occhi non vedono quasi nulla, ogni passo che faccio mi ricorda che non sono una donna come le altre, ogni nefandezza che vedo mi porta ad odiare quello che posso fare. Io voglio solo essere una donna normale, sposarmi avere una famiglia e vivere felice"

L'oracolo che abbraccia la sua condizione potrebbe essere un esaltato, esempio:




 "Io sono l'incarnazione della battaglia, il mio corpo mostra segni di morte, la mia pelle è avvizzita e consunta, ma allo stesso tempo in me le persone vedono il volere degli dei. Io porto Morte, io sono l'arma degli dei. Io distruggerò i loro nemici. Guardatemi! Guardate il martello che infrangerà i vostri sogni e spezzerà le vostre vite!"








Le sfaccettature sono molteplici. se avessero fatto questa classe anche solo con le rivelazioni e senza incantesimi sarebbe stata mitica lo stesso. Consiglio di giocarla a chi volesse un confronto forte tra Maledizione e benedizione.

Voi cosa ne pensate?

fatemelo sapere e, nel frattempo, BUONA BIRRA!


martedì 13 agosto 2013

Werewolf: The Apocalypse 20th Anniversary Edition

Dopo il ventennale dei Vampiri, White Wolf ci regala il ventennale dei lupi mannari. Auuuuuuuuuuuu!

Il mondo di tenebra si costella di creature soprannaturali che di normale hanno ben poco. Mentre i vampiri si mischiano agli esseri umani e li controllano, manovrano e se ne nutrono i lupi sono al di fuori di tali meccanismi.
Esseri fatti di carne e spirito che non sono né umani né spiriti, stanno nel mezzo. Figli di Gaia e schiavi di Luna i Lupi mannari sono maledetti, ma con uno scopo, permettetemi la licenza, EPICO.
I lupi Mannari vengono al mondo con lo scopo di salvare Gaia dalla distruzione, dall’apocalisse, dalla corruzione e lo fanno con artigli e zanne, con magie sciamaniche e brutalità.

Schiavi della loro parte umana hanno bisogni come tutti gli uomini e, sebbene longevi, faranno i conti con la grande falce un giorno.
Un popolo di guerrieri. Nel momento della loro nascita Luna li benedice con un Auspicio (la fase lunare) che li guiderà lungo i passi nella guerra. Come sono nati? Sono umani che diventano Lupi Mannari? o Lupi che risvegliano la parte umana? o Nascono già Lupi mannari, dall’inizio? questo il gioco, l’ambientazione, lo lascia decidere a noi.

Questa è una cosa bellissima da poter giocare, il nato lupo, cresciuto con un branco che lo cresce nel rispetto del territorio e con la religione della caccia e del branco. Arrivato all’adolescenza si presentano 2 grandi lupi a lui e lo portano via per introdurlo al mondo che verrà, a cosa lui è in realtà.

Nascere già lupo ha i suoi vantaggi, ma porta in sé un marchio indelebile, spettacolare da giocare, ma molto pesante in sé. Il fatto è che l’unione di due lupi mannari è proibita agli occhi di Gaia, farlo vuol dire marchiare la propria prole con 2 marchi indelebili: uno è una deformità, lo schiaffo della madre terra, il peccato dei genitori che si riversa sui figli, l’altro è la sterilità, l’impossibilità di procreare a sua volta.

Tra le deformità ci sono la gobba, la mancanza degli occhi o la pelle molto spessa e brutta.

Nascere uomo, la cosa più classica che c’è, crescere in una società corrotta e violenta, sentirsi fuori posto, avere scatti d’ira e stare meglio per conto proprio che in mezzo alle persone, poi il dramma. Un grosso cane (non diresti lupo ad alta voce, perché non è possibile che ci siano in città) ti segue, forse morde la tua mano a sangue e da quel momento hai paura, molta paura. Il sangue ribolle nelle tue vene, lo senti battere alle tempie, vedi meglio di notte, senti meglio e ogni giorno senti una rabbia che ti brucia e cresce dentro di te.
________________________________________________________________________

La luna piena, la prima volta che la vedi davvero è quando credi di stare per morire, il dolore della prima muta è terribile, non è immaginabile, le ossa si rompono, allungano, ritraggono e rimodellano e tu sei cosciente, sei sveglio mentre accade, il dolore inizia ad essere davvero insopportabile, ma non finisce. Le braccia, le mani, lunghi artigli, peluria incontrollabile. Il panico è padrone del tuo corpo, vedi e non vedi, ti muovi e senti solo oggetti che si rompono intorno a te. Il respiro è affannoso, il dolore ti assorda, sudi, sbavi, ti contorci e la cosa non finisce.
Dentro di te cerchi il modo per finirla, hai sentito parlare di torture, le hai viste in tv e pensi che sono disumane, vuoi morire pur di porre fine a quella cosa indicibile, ma non è ancora finita.

D’un tratto la vedi, è la prima volta che la vedi davvero, ti brucia dentro, ti riempie il cuore. E’ bellissima, la Luna, la donna in bianco che ti guarda sorridendo, la vedi, la percepisci e la cosa che in quel momento ti è più naturale fare è ululare. Butti le braccia all’indietro, ti ergi, chiudi gli occhi e dalla tua gola arriva, sonoro, forte, persistente, ti vengono i brividi mentre lo fai, la paura scompare, ma la Bestia arriva.
Non sei più padrone, ma spettatore, cerchi un bersaglio, non lo vedi, ma lo senti, ti butti, sei sorprendentemente veloce e sei sulla preda.

Sbam

Scuoti la testa, senti il sangue colare dalla bocca, ti piace anche se è il tuo, odi i passi dello stolto, è un uomo, no, non lo è. Odora di Predatore.
Così si presentano a te i tuoi prossimi fratelli. Botte Botte Botte, ma è per il tuo bene.

Quando ti risvegli non ricordi nulla (per tua fortuna) ma non sei più a casa, sei con degli sconosciuti, la tua nuova famiglia.
Ora sei un Lupo mannaro.
________________________________________________________________________

Questa è una classica introduzione al gioco per un lupo, i lupi hanno una società tribale, una volta introdotto alle tribù c’è un rito di passaggio e una volta fatto si entra a far parte di un branco, il vostro branco, la vostra tribù (è una cosa diversa dal branco) e iniziate il vostro viaggio.

Le dinamiche del gioco sono le classiche White Wolf, d10 system, attributo più abilità e così via. Una cosa che mi ha colpito molto leggendo il manuale sono stati gli aspetti da giocare che sovrastano la meccanica. A differenza di Vampiri il gioco è molto più violento, in maniera diretta, un combattimento può durare parecchio ed è sicuramente più complesso il sistema dei doni rispetto alle discipline, ma la cosa ha senso.
Il mondo dei lupi è sia quello che conosciamo che il mondo degli spiriti. Uno specchio oscuro della realtà dove gli oggetti e le cose hanno un emanazione, un riflesso, palazzi storici che nel mondo reale non ci sono più potrebbero esistere nel mondi degli spiriti. Distruggere lo spirito della foresta potrebbe portare al decadimento della foresta nel mondo “reale”- Un lupo vede le cose in maniera differente, lo spirito deve rimanere nello spirito e la carne nel mondo della carne. Sono dei custodi di questo, dei giudici se volete.
Quindi il loro interagire con questi spiriti fa si che essi possano chiedere in cambio qualcosa, lo spirito del topo può insegnare il dono per cibarsi dei rifiuti e trovarne un buon nutrimento. Lo spirito del primate a salire e arrampicarsi con sorprendente facilità permettendo evoluzioni spettacolari e così via. Per ogni dono c’è un prova, uno scambio di favori ed è una parte molto bella che da molti spunti per la narrazione.

Per avanzare di rango nella società lo si deve dimostrare, attraverso 3 parametri, Onore (rispetto delle tradizioni) Gloria (valore in battaglia) e Saggezza (l’uso della testa più che dei muscoli), per avanzare di rango non si usano i px, non si può è tutto da giocare, la cosa è bellissima.

Parliamo dei nemici. Non ci sono solo i vampiri nel mondo di tenebra, ma molti altri predatori, molte entità che provengono dalle ombre e molto più pericolosi, se mi è concesso.
Reietti dell’inferno, Spiriti ambiziosi, altri lupi e altri mutaforma sono alcune delle minacce presenti.

Il gioco ha delle tematiche molto forti, molto sanguinarie e molto dark, il lupo è perennemente in uno stato di frustrazione, combatte una guerra che difficilmente vincerà, se non sta attento potrebbe perdere i suoi amici e i suoi cari. Non può rivelare al mondo cosa è o sarebbe ucciso e non si sente parte né del mondo della carne né del mondo dello spirito.

In definitiva questo gioco dà a tutti la possibilità di cimentarsi in una delle creature più forti del mondo di tenebra in un mondo dove quasi tutti sono più forti di lui :D

Consiglio questo gioco a giocatori con una certa esperienza.

Fatemi sapere cosa ne pensate e, nel frattempo, Buona Bevuta a tutti!!



mercoledì 17 aprile 2013

Pensiero di un predatore inconsapevole


Cammino per i boschi, sono molto nervoso, quello che è capitato alla mia famiglia è terribile! Sono rimasto da solo con 3 cugini. Siamo dovuti scappare dalla nostra terra, ci hanno dato dei bugiardi, probabilmente ci vogliono morti.
Dicono che il nonno avesse venduto, ma non ci credo, era un uomo austero ma giusto, ci voleva bene e guidava la famiglia da anni.
Ha detto a pranzo e a cena e per giorni che non ci avrebbero mai tolto la palude, che avremmo lottato per tenerla... invece quella notte, in un momento tutto è andato in fumo.

Ricordo il momento in cui mi sono svegliato con l’odore di fumo nelle narici e il sapore di cenere in bocca come uno dei peggiori.
Il sonno mi pervade, mi sento stordito. In casa ci siamo solo noi, i grandi sono alla palude, ci vanno spesso ultimamente.
Urla dal corridoio, mi metto una maglia e un pantalone a volo e mi precipito fuori. Il corridoio è pieno di fumo, il legno del maniero inizia a cedere, il cuore corre all’impazzata, vedo nel corridoio Derek, Mary e Alexander, quest’ultimo urla qualcosa che non capisco e torna nella sua stanza, gli altri ed io corriamo giù dalle scale, pericoloso, ma hanno retto.
Davanti la porta mi fermo, alla mia destra c’è la via per l’angolo della lettura, una piccola biblioteca aperta con un tavolino e una poltrona.

Lì, in piedi, sta un uomo alto, il volto incorniciato in un sorriso, i capelli corvini gli scendono sulle spalle e il cappotto nero gli arriva ai piedi. Osserva in silenzio, il suo volto emana perversione, gusto nell’uccidere... Per un attimo non ci vedo più, la rabbia sale e mi avvento su di lui, prendo il grande vaso di ceramica e glielo scaravento addosso, sono consapevole che lo schiverà, ma ho il tempo di prendere il tavolino e tirarglielo dietro, non fa una piega, e para come se avessi tirato una scatola di scarpe vuota.

Derek mi prende per un braccio e mi tira via. scendiamo le scalette dell’ingresso e ci ritroviamo in ginocchio a tossire fumo e a vedere la nostra casa in fiamme crollare come un castello di carte scadente.
Urla, altre urla, la casa della servitù è chiusa e in fiamme anch’essa. Alexander grida “andiamo a salvarli” ma dopo un passo cade in ginocchio... Cosa potevamo fare? Nulla.


Ci dirigiamo veloci alla piroga, andiamo alla palude dal nonno e gli altri. Il viaggio è lungo e noi siamo stanchi, la rabbia e lo sconforto ci tengono in piedi, ma siamo fragili e lo spettacolo che abbiamo davanti gli occhi al nostro arrivo è tutt’altro che piacevole.

Una catasta di corpi, i corpi dei nostri famigliari... morti. Tutti morti.
Mary inizia ad urlare, Derek corre dai genitori, Alexander non parla è molto scosso.
La mia vista non è lucida, chiamo mia madre, mio padre i miei fratelli, cerco nel buio una voce che risponda, anche un rantolo, un accenno di vita, ma non lo trovo.
Li passo uno per uno, volti che non riconosco, tagli di coltelli, viscere all’aria, il puzzo è raccapricciante ma lo stomaco regge.
Sento un rumore, un superstite, il nonno! Con un braccio ancora saldo si issa da sotto un cadavere e lo vedo con un pezzo di tronco tra la spalla ed il petto. “Scappate!” e poi cade con gli occhi vitrei a terra!

Così, tra lacrime e parole dette senza senso scappiamo.

Ora mi ritrovo a camminare, con questi pensieri che mi frullano in testa, con il sapore del sangue in bocca, e le mani che mi tremano. Cammino nella foresta per capire dove sono, per sentire il fruscio degli alberi, per vedere qualche animale... Per riprendere il contatto con la realtà. Il dolore è grande, immenso, sono passato da ragazzo ricco con una famiglia patriarcale di 30 persone a morto di fame, ricercato e isolato nel giro di una notte.

Non so chi sia la persona dietro a questo complotto ma la pagherà cara.


Aumento il passo, cammino svelto, corro velocemente, sento di fendere l’aria, le lacrime scendono e rigano il mio viso, ma non le rifuggo, devo sfogare, devono uscire, uscire e non tornare più.
Salto un fosso, atterrò su una radice, schivo un ramo basso, ne salto un altro. La luce del sole filtra tra le fronde e sembra segnare dei punti precisi, corro a balzi lunghi, non mi sento stanco e pian piano non sento neanche più la rabbia. Sento la foresta. Gli uccelli cantano gli animali si fanno gli affari loro... Io corro e più corro più mi sento parte della foresta, salto su un tronco curvo e mi do lo slancio per saltare su un altro, non l’ho mai fatto prima e la cosa mi è riuscita perfettamente.
Nell’aria cambia qualcosa.
Sento un odore forte, strano, nuovo.
Mi dirigo verso quell’odore e mi proietto in uno stato mentale nuovo, non è solo curiosità, è  bramosia. La foresta prende un colore diverso, vedo il grigio, vedo il nero, ma nient’altro, ma inizio a sentire tutto, la vita che scorre nelle piante, i rumori delle formiche che lavorano, lo sbattere d’ali dei rapaci molto al di sopra di me. Mi rendo conto di non stare più correndo, non a 2 zampe almeno. Sto correndo a 4 zampe e le mie mani sono diventate zampe. Sono coperto di pelo e la cosa non mi spaventa, sento nuova forza, percepisco nuove cose.

La mia corsa mi porta vicino un corso d’acqua, mi fermo, l’odore che percepisco è di muschio, mi metto pancia a terra e mi affaccio dal crinale verso il fiume. Un cervo maschio adolescente, alza lo sguardo nella mia direzione ma non mi vede, beve tranquillo, il suo cuore è tranquillo, il mio suona i tamburi.



Faccio un balzo, la distanza non è tanta e lui ha la guardia abbassata, vedo il suo collo avvicinarsi a me e le mie fauci serrarsi su di lui. Cerca di dimenarsi, di mandarmi via, ma serro più forte e assaporo la sua carne.
 Buona, deliziosa e calda.


Torno in me, mi guardo le mani, sono coperte di sangue, sono nudo e al mio fianco c’è un cervo morto. Panico.
Che cosa è successo? sono stato io? non ho ferite, il sangue è suo.
Non era un sogno, mi sono  trasformato in lupo? sto impazzendo. No. E’ accaduto davvero... Cosa sono? Un uomo lupo? una leggenda?
Ho paura e sono eccitato.

Mi dispiace per il cervo, ma sono fiero di me.
Cosa mi succede?

Mi alzo, mi guardo, guardo dove sono e non sento più come prima, mi sembra di essere sordo. Percepisco le cose molto vicine, ma non quelle lontane.

Dentro me si agita qualcosa, una consapevolezza.
Mi è piaciuto! Lo rifarò e lo rifarò ancora.
Quando sarò diventato bravo e forte andrò a cercare quel corvaccio che ha bruciato la mia vita!
Ora torno dai miei cugini e cercherò di spiegare loro cosa è successo.
Spero non mi prendano per pazzo.